Sulle tracce del Rinascimento di Tarnów
“La perla del rinascimento”, così chiamano la Cittá Vecchia di Tarnów i più noti storici dell’arte in Polonia. Nel rinascimento Tarnów era una delle più belle cittá in Polonia.
La maestosa chiesa parrocchiale, il magnifico Municipio, le affascinanti policromie sui muri esterni delle case con architettura molto interessante , creavano un fascino eccezionale.
All’ inizio del XVI secolo Tarnów aveva circa 1200 abitanti. La citta possedeva la cinta di fortificazione, le condutture d’acqua e la fognatura. I cittadini nobili si occupavano dell’artigianato e del commercio. In quell’epoca il proprietario di Tarnów era un uomo colto, grande etmano della corona-Jan Tarnowski.
La residenza in cui abitava per via di eredità fu costruita sulla montagna di s.Martino distante dalla città circa 2 km da Tarnów. Negli anni 20 del XVI secolo Tarnów fu circondata dalle nuove fortificazioni, ricostruite dopo gli anni 60 dell’ultimo secolo, visibili fin d’oggi. Passeggiando lungo le vie di Tarnów possiamo ammirare gli eccezionali casamenti rinascimentali nella Piazza del Mercato, la Casa della famiglia Mikołajowski, il Municipio, i monumenti funebri nella Basilica della Cattedrale ed anche i magnifici resti dominanti della cittá-i resti del famoso castello della famiglia Tarnowski.
Sulle tracce dell’eroe della Polonia e Ungheria-Generale Józef Bem
Il generale Józef Bem, l’eroe nazionale della Polonia e dell’Ungheria, nacque a Tarnów, in una casa periferica chiamata Burek (il nome deriva dal selciato che copriva la piazza commerciale funzionante fino ad oggi).Nel libro parrocchiale della cattedrale di Tarnów si trova attestato di battesimo del generale Józef Bem e la data di nascitá -14 marzo 1794.
Sull’itinerario delle visite c’è anche il Municipio di Tarnów con una esposizione riguardante il generale: i ricordi connessi con il generale Józef Bem- con la sua vita e carriera militare durante l’insurrezione del novembre del 1830, l’emigrazione verso la Francia, la vita in Ungheria durante la Primavera dei Popoli nel 1848 dove comandava le armi transilvaniche anche durante l’emigrazione in Turchia dove morì in Aleppo (Syria) nel 10 dicembre 1850.
Nel 1929 le ceneri del generale Józef Bem sono state riportate in Polonia ovvero la sua cittá natale Tarnów . Sono state poste nel magnifico mausoleo nel Parco Comunale(Parco Strzelecki).
Vale la pena di fermarsi davanti al monumento del generale in via Wałowa-il principale punto degli itinerari turistici degli ungheresi ed anche alla Porta Seklerska (Brama Seklerska) in piazza Petöfi oltre la porta di Stary Sącz, la seconda di quel tipo in Polonia.
Bisogna aggiungere che nella collezione di Museo Regionale di Tarnów si trovano anche i frammenti di “Panorama transilvanico” (Ponorama Siedmiogrodzka) dipinto con l’ordine degli ungheresi da Jan Styka nell’1897. Il dipinto,lungo 120 metri e alto 15 metri, è stato tagliato in frammenti. Alcuni di questi frammenti sono conservati nel museo di Tarnów (24 frammenti), insieme con il piú grande pezzo(3.85х3.28m) raffigurante le retrovie delle armi ungheresi nella battaglia per Sybin del 11 marzo 1849 nella quale il generale Józef Bem fu nominato comandante.
Sulle tracce degli Ebrei di Tarnów
Nel 1939 Tarnów aveva 56.000 abitanti di cui circa 25.000 erano ebrei (40% degli abitanti della cittá) e riguardando il numero degli abitanti ebrei Tarnów era la quarta delle cittá in vecchia Galizia (dopo L’viv,Cracovia ed Ivano-Frankovsk) invece sotto la percentuale degli ebrei era la prima. A Tarnów si trovano tanti monumenti storici riguardanti gli ebrei. Prima della guerra gli ebrei abitavano sopratutto la parte ovest della cittá.
Vale la pena fare una passeggiata lungo la via Żydowska che comincia dalla Piazza del Mercato verso ovest ed insieme alla parallela via Wekslarska costituiscono il quartiere più vecchio. In quel luogo nel passato abitavano gli ebrei.Tra l’11 e il 19 giugno 1942 la via Żydowska è stata testimone dell’uccisione di quasi 3000 ebrei da parte dei nazisti nella Piazza del Mercato. Invece nella via Goldhamera si sono conservati gli edifici in cui si trovavano le importanti istituzioni ebree come la società del credito, l’albergo più famoso della città, la sede della comunità religiosa e la casa della preghiera. Sulla facciata di un edificio si possono ammirare oggí le iscrizioni nella lingua yidish e polacca che pubblicizzavano i piatti del ristorante.
A Tarnów dobbiamo visitare anche Mykwa, il mulino di Szancer ( il primo mulino a vapore del semolino in Galizia, attualmente trasformato in un centro di arte contemporanea e di tecnica multimediale:”Il Mulino dell’arte” ), Bima, i resti della prima sinagoga, che era stata fondata nel 1661, ed uno dei piú vecchi cimiteri ebrei della Polonia del Sud, che era stato fondato nel XVI secolo( la prima informazione dell’ origine del cimitero proviene dal 1581), con la superficie di 3.20 ha che contiene circa 6.000 tombe.
Sulle tracce di Edison polacco-Jan Szczepanik
Tarnów è legato con uno dei più famosi inventori polacchi-Jan Szczepanik.
Il pioniere della fotografia a colori, della televisione e dei film a colori, era il precursore dell’industria moderna manifatturiera, insieme al giubbotto antiproiettile.
Nacque nel 13.06.1872 nella terra di Przemyśl, legato dagli affari a Berlino e Dresda, morì l’ 08.11.1926 ed è stato sepolto a Tarnów. Attraversando Tarnów vale la pena di fermarsi davanti al casamento in via Chopin 11 ( la casa della famiglia) e in via Sowiński 11 (per parecchi anni l’inventore svolgeva con successo delle ricerche per le fotografie a colori e le diapositive ). Nel Museo Regionale di Tarnów, nella collezione “Apoteosi”, possiamo ammirare il piú grande gobelin fatto col metodo Szczepanik all’occasione del 50° anniversario del regno dell’imperatore Francesco Giuseppe I . Nella più vecchia necropoli di Tarnów circa dal 1790 , chiamata Vecchio Cimitero a Zabłocie, si trova la tomba dell’inventore insieme alle tombe della famiglia Dzikowski e Szczepanik. La memoria di Jan Szczepanik è stata celebrata costruendo la sua statua, l’unica in Polonia , sulla Piazza Szczepanik vicino la scuola in cui si trova la stanza dedicatagli con gli oggetti rimasti dopo l’Edison polacco.